1987 - Premio Internazionale Biella per l’incisione - Tipografia Ramella

• EDITORE: Tipografia Ramella - Biella
• AUTORE: AA.vv.
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1987

Pagine 168 - copertina morbida.
Libro in buone condizioni (macchia di umidità nella terza di copertina).

Catalogo della Mostra tenutasi a Biella, Palazzo Ferrero, maggio - giugno 1987.

L’edizione 1987 del Premio Biella ha offerto ancora un osservatorio invidiabile per cogliere il momento attuale della grafica attraverso la presentazione spontanea degli artisti, senza alcuna mediazione. Si è così confermato uno degli aspetti più originali del Premio, nel quale artisti affermati e artisti giovani riconoscono un’occasione importante di confronto.
Il numero dei partecipanti e dei paesi coinvolti consente infatti una visione globale che permette di constatare alcune tendenze, insieme all’emergere di personalità nuove o alla possibilità di giudicare altre già note.
Le tendenze minimaliste, che avevano trovato nella sperimentazione grafica un campo ben individuato per analisi di linguaggio, privilegiando i percorsi tecnici come processi poetici, sono ora assai meno presenti che nelle ultime edizioni. Tuttavia il loro impegno ha pesato non soltanto su coloro che vi si sono cimentati in passato, ma un po’ su tutta la situazione presente, dove la grafica come virtuosistico accumulo di espedienti tecnici appare quasi del tutto assente e, comunque, come fenomeno ormai marginale. Vi è, in generale, più chiarezza nel progetto dal punto di vista tecnico, meno eclettismo.
Il generale ritorno alla figurazione di questi ultimi anni ha avuto le sue conseguenze anche sulla grafica. Se non altro, per un atteggiamento mutato dei critici e dei giovani artisti, ora più di prima disposti a riconoscere spassionatamente i meriti dei vecchi maestri. Ma ha anche avuto risvolti quasi inevitabili, sollecitando i riferimenti più ambiziosamente letterari, talvolta con esplicite riprese dalla « nuova figuratività » degli anni ’60. Negli aspetti più positivi, il richiamo alla figurazione ha provocato, in un giro già impegnato nella ricerca dello « specifico » di un’espressione d’arte, la riconsiderazione della tecnica e dei fini dell’incisione come fatti autonomi, entro un contesto di produzione dell’arte nel quale la stampa non intende in nessun modo essere il sostituto del quadro.