Baby Driver - Rusconi

• EDITORE: Rusconi
  
• AUTORE: Jan Kerouac
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1983

1^ edizione.
Pagine 283 - copertina rigida con sovraccoperta.
Libro in più che buone condizioni.

Il tema conduttore di Baby Driver è la nostalgia per un padre perduto o, meglio, mai avuo e disperatamente desiderato. Naturalmente la prima cosa che si diceva prima che il libro uscisse era che Jan Kerouac aveva tentato di scrivere un nuovo Sulla Strada dove a fare da protagonista era una ragazza e le avventure erano quelle più o meno comuni alla sua generazione. In realtà i due libri sono molto diversi tra loro, a parte una comune base picaresca.
La giovane scrittrice offre una serie di immagini felici, molto personali e molto intense, che vanno dai personaggi messicani agli slums portoricani del Lower East Side di New York.
Sono questi gli ambienti più significativi del libro anche se la vita dell’autrice si presenta come un permanente girovagare durante lo svolgersi della sua vita ribelle e aspra, priva di qualsiasi protezione fisica o economica: il padre è per lei una specie di miraggio lontano.
Del Messico o del Nuovo Messico, dove la ragazzina incinta di sette mesi partorisce a sedici anni una bambina nata morta concepita con Robert (ma lei è sposata con John), la scrittrice ci dà una descrizione da fare invidia a un romanzo neogotico del Sud, con ragni e scorpioni così grossi da dover essere uccisi con l’accetta, con insetti colossali e fiori giganteschi, con escrementi di pipistrello e vicini di casa spastici e idioti; ma sono descrizioni spesso illuminate da squarci di poesia, dove le case di adobe hanno pareti « così spesse e rotonde da sembrare vive, come carne», o le notti sono « limpide come cristallo » o « le zucche maturano come nudi sederi grassocci».
Dove finisca l’invenzione di queste scene e dove cominci la realtà è difficile dire, per chi abbia conosciuto le molle di quella generazione. La protagonista con quella generazione conduce una specie di doppia vita, nella quale la vediamo immersa in un torbido giro di massaggi e prostituzione ma anche intenta a fare viaggi spericolati, perfino nella giungla sudamericana, totalmente privi di qualsiasi volontà di sfruttamento, anzi verso la fine del libro, a conclusione di un viaggio terribile durante il quale è stata in balia di un pazzo, fa il solenne proponimento di «non usare mai più nessuno».