Gli anarchici che uccisero Umberto 1°. Gaetano Bresci, il Biondino e i tessitori biellesi di Paterson

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• EDITORE: Storia Ribelle - Biella
• AUTORE: Roberto Gremmo
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2000

1^ edizione.
Pagine 224 - copertina flessibile con risvolti.
Libro in ottime condizioni (con una macchiolina al dorso e il dorso leggermente scolorito).

In questo libro viene ricostruita la storia sconosciuta della cospirazione anarchica contro Re Umberto, utilizzando per la prima volta l'ampio ed inedito materiale documentario sul 'caso Bresci' dell'archivio di Stato di Milano.
Paterson: all'inizio del '900, la città americana diventa la 'capitale dell'Anarchia' dove agiscono decine di rivoluzionari, quasi tutti tessitori di origine biellese.
Credono ormai imminente l'alba della liberazione sociale e vogliono affrettarne la vittoria con un clamoroso 'gesto esemplare': l'uccisione di Umberto I di Savoia.
A questo scopo, il biellese Alberto Guabello e Giuseppe Ciancabilla organizzano il ritorno in Italia di Luigi Granotti di Sagliano, detto 'il Biondino' e poi del pratese Gaetano Bresci, del panettiere trentino Antonio Laner e del barbiere Nicola Quintavalle, elbano.
A Milano li attende il fido Carlo Colombo, un'individualista deciso e determinato.
A fine luglio, gli 'anarchici venuti dall'America' si preparano: quattro di loro si appostano al Regio Parco di Monza, pronti a colpire. Ingannano l'attesa mangiando sardine e bevendo buon vino.
L'azione è rinviata al 29 luglio, durante il concorso di ginnastica, quando Gaetano Bresci spara sul re: il primo colpo va a vuoto, ma i tre successivi uccidono il Sovrano.
Catturato, picchiato, processato e condannato all'ergastolo, Gaetano Bresci morrà, in drammatiche circostanze, al penitenziario dell'isola di Santo Stefano.
Invece, i suoi 'complici' la faranno franca: il 'Biondino' Granotti tornerà a Paterson dove, con Guabello, continuerà a battersi per l'Anarchia, unendosi al vercellese Luigi Galleani.
Useranno "Plain Words", parole semplici.
E fatti concreti.