Gli Italiani sotto la Chiesa. Da S. Pietro a Mussolini

• ISBN: 9788804361107
• EDITORE: Mondadori
  
• AUTORE: Giordano Bruno Guerri
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1992
• COLLANA: Le Scie

1^ edizione.
Pagine 347 - copertina rigida con sovraccoperta.
Libro in buone condizioni.

Gli italiani e la Chiesa, Roma e il papa: una coppia che, un po’ per amore e molto per forza, sta insieme da quasi duemila anni. Come accade in questi casi, i partner si influenzano a vicenda o finiscono addirittura per assumere l’uno i caratteri dell’altro: così la Chiesa, a cominciare dai papi, è stata quasi sempre retta da italiani, e gli italiani a loro volta sono diventati prudenti, pacifici, dissimulatori e sottili come tanti cardinali di Curia. Il popolo italiano e l’istituzione religiosa per definizione universale si sono intrecciati a tal punto che non è possibile fare la storia dell’uno senza quella dell’altra, e viceversa. Gli italiani devono alla Chiesa una parte della loro fortuna e una più gran parte, forse, della loro sfortuna: la Chiesa li ha protetti dai barbari ma li ha più tardi lasciati per secoli disuniti e in mano a padroni stranieri; la Chiesa li ha educati ai valori cristiani e li ha diseducati ai valori civili; forse li ha persino, come sosteneva con un paradosso Machiavelli, «fatti sanza religione e cattivi», ovvero ha fatto perdere loro, con esempi spesso non edificanti e un eccesso di clericalismo, una fede sincera.
Giordano Bruno Guerri ha affrontato il tema da laico, ma con grande rispetto per chi ha creduto e crede (ma non per chi ha fatto e fa finta di credere). E ha brillantemente ricostruito, da storico, una affascinante vicenda che da san Pietro fino a Mussolini (involontario restitutore alla Chiesa di un potere che il Risorgimento le aveva sottratto) attraversa tutti i grandi crocevia della nostra storia: dai Comuni alle lotte tra guelfi e ghibellini, dal Rinascimento alla Controriforma, dalla decadenza del Seicento e Settecento all’Unità. Una dopo l’altra scopriamo le origini di tante nostre vicende e comportamenti, anche attuali, che si penserebbero lontanissimi dalla religione. Come mai - dopo essere diventati un popolo e avere fondato una nazione anche contro la Chiesa - viviamo in uno Stato controllato da un partito cattolico? Perché i credenti sono così spesso anticlericali? Quanto c’è di cattolico negli anticlericali? Che segni ha impresso la Chiesa nel «carattere nazionale»? Terminata la lettura ognuno ha la possibilità di rispondere con cognizione di causa alla domanda cruciale della nostra storia: la Chiesa ha fatto o disfatto gli italiani?