Il fattore umano - di Graham Greene - Mondadori

Dettagli prodotto :

• EDITORE: Mondadori
  
• AUTORE: Graham Greene
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1978
• COLLANA: Omnibus

Pag. 332 - copertina rigida con sovraccoperta.
Libro in buone condizioni.

Alle diciotto e trentacinque di un giorno simile a tutti gli altri, Maurice Castle sale sul treno che dall’ufficio lo riconduce a casa. Alle diciannove e dodici scende alla stazione di Berkhamsted, prende la bicicletta lasciata in custodia al bigliettaio e come tutti i giorni apre la porta di casa alle diciannove e trenta. E un improvviso senso di panico lo trafigge. Una nota falsa ha infranto la routine puntigliosamente orchestrata della sua vita: un particolare irrilevante - il whisky per l’aperitivo serale non è al posto consueto - tanto irrilevante da far parere insensata l’angoscia di Castle, la sua lucida e disperata certezza di una tragedia imminente. Ma per Maurice Castle la routine quotidiana non è un peso o una rassegnata abitudine, è un pegno di vita. Castle è funzionario dei servizi segreti britannici, e nei lunghi anni di una carriera altrimenti opaca, prevedibile, senza scosse, è accaduto «qualcosa». Qualcosa che getta una luce sinistra sui quotidiani avvenimenti della sua vita. In quel giorno simile agli altri giorni sono stati svolti «normali» controlli di sicurezza; la giovane moglie africana di Castle è turbata dai ripetuti squilli del telefono che suona nel cuore della notte; infine, Arthur Davis, l’eccentrico assistente di Castle, che ama troppo le donne, l’alcool e l’avventura, muore «di morte naturale». Sullo sfondo morbido e inconsueto degli ambienti più eleganti di Londra e della quieta campagna autunnale, si inizia così una partita sottilmente crudele, spietata nella sua ambigua discrezione. Gli uomini che conducono il gioco non sono le improbabili superspie del mondo di James Bond; ma raffinati gentiluomini di campagna, anziani medici di famiglia che uccidono con fredda determinazione o annoiata acquiescenza, che elegantemente si prestano alle più brutali operazioni politiche.
Con un’ironia sottile che, mentre distrugge il «mito» dello spionaggio, ne mette a nudo realtà tanto più crudeli quanto più sembrano chiudersi nei confini del normale, con intensa partecipazione umana, con una tensione che si costruisce di pagina in pagina e si fa sempre più avvolgente, Graham Greene ritorna, in questo suo nuovo romanzo, all’ambiente dello spionaggio che ha fatto da sfondo a alcune delle sue opere migliori, e vi ritorna da quel grande scrittore che è, insuperabile nel capovolgere le realtà apparenti per mostrarne l’immagine segreta: la dolorosa complessità delle nature più limpide, il grigio squallore dell’inconsueto, il mistero, l’autentico orrore che si cela a volte nelle più quotidiane realtà.