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Il restauro di due bandiere dell’Armeria Reale - Umberto Allemandi

Il restauro di due bandiere dell’Armeria Reale - Umberto Allemandi

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Dettagli prodotto :
  • ISBN: 8842207144
  • EDITORE: Umberto Allemandi & C.
  • AUTORE: Paolo Venturoli (a Cura Di)
  • ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1997
  • COLLANA: Armeria Reale. Quaderni di restauro

Pagine 116- fotografie in bianco e nero ed alcune a colori.
Copertina morbida.
In più che buone condizioni.

Da circa un decennio l’Armeria Reale va conducendo una serie di importanti interventi programmati sulla sede museale per restituirla al pubblico pienamente fruibile, restaurata nel suo impianto monumentale, recuperata in ambienti e allestimenti storici, più attrezzata in servizi di laboratori, di archivi e di depositi consultabili. L’impegno di questi anni, il restauro dello Scalone monumentale progettato e condotto dal direttore Paolo Venturoli in accordo con la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, il restauro del Medagliere, ad opera del vice direttore Alessandra Guerrini concluso per quanto riguarda l’ambiente, ma in corso per i bellissimi mobili palagiani, il recupero degli ambienti cantinati ad uso di servizi al Museo secondo l’organico e articolato progetto del direttore, sono tutti fondamentali tasselli che stanno per ricomporsi in scadenze ormai prossime.
Mentre queste delicate e complesse operazioni andavano svolgendosi, l’Armeria ha continuato appieno la propria attività, aperta al pubblico nonostante i lavori in corso e pur con tutte le difficoltà che l’Istituto, come molti altri musei statali, deve quotidianamente affrontare, prima fra tutte quella della dotazione di personale ad ogni fascia di livello.
E contestualmente non è mai venuta meno l’attenzione per le singole opere che dell’Armeria costituiscono il patrimonio e che ne fanno uno straordinario complesso museale non solo a livello piemontese: così anno per anno sono venuti crescendo i restauri degli oggetti - armi e non solo - seguendo linee di programmazione accuratamente vagliate sul fronte dello stato di conservazione, del significato storico artistico, dell’inserimento e della valenza nelle collezioni.
Ne rendono ragione in modo estremamente sintetico le tre schede di opere dell’ Armeria che vedono la luce in questi giorni all’interno di un Dossier che la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici ha voluto dedicare ai restauri realizzati nel corso del 1996, schede che ben esemplificano l’articolarsi dei problemi, dalle armature, alle bandiere, all’importante raccolta di grafica.
La XII Settimana dei Beni Culturali è stata ora occasione per rendere meglio nota questa parte della vita del Museo, e presentiamo dunque il primo Quaderno di restauri, primo di una serie pensata e studiata per mettere a disposizione - di studiosi e non - il ricco materiale che supporta, accompagna e lega gli interventi condotti sui singoli oggetti del patrimonio museale.
Apriamo con il restauro di due bandiere e anche questa scelta non è casuale: scorrendo le pagine del volume ben ci si rende conto di quanto intriganti e complessi siano i problemi della conservazione dei tessili, di un tipo di patrimonio tessile per di più che pone quesiti non semplici anche sul piano delle scelte espositive.
E scorrendo le pagine del volume piace notare come il nucleo di bandiere conservate presso l’Armeria sia stato oggetto di attenzioni, studi, proposte e provvidenze nella storia dell’Istituto, con segnali precoci di attenzione scientifica per la corretta conservazione, un’attenzione aperta a quanto a livello internazionale si andava proponendo sul piano metodologico degli interventi.
Le bandiere segno della memoria qui riprendono vita attraverso il loro recupero attuato con attenzione minuziosa in ogni risvolto dell’intervento: siamo cosi in grado di leggere il manufatto non solo sul piano del suo significato storico, ma anche per quanto riguarda la sua fattura materiale (ora più agevolmente collocata nella storia della produzione), e di riconoscere l’attenzione che chi ci ha preceduto ha voluto porre per la sua conservazione, cogliendo le motivazioni che ne guidavano le scelte.
L’augurio non è solo che questo Quaderno sia presto accompagnato da altri numeri della serie, ma che possa, come è nelle nostre intenzioni, incuriosire il pubblico avvezzo a considerare una bandiera esclusivamente per il messaggio simbolico che essa trasmette - condivisibile o no, storicizzato e non - e lo induca a riflettere sui tanti altri dati di conoscenza storica che essa ci può fornire. Un Quaderno che possa anche portare il proprio utile contributo per la salvaguardia di un patrimonio tessile costituzionalmente fragile e bisognoso di cure attente e consapevoli.
Carla Enrica Spantigati
Soprintendente per i Beni Artistici e Storici del Piemonte

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