La fiera delle vanità - in 3 vol.

• EDITORE: Longanesi & C.
  
• AUTORE: William Makepeace Thackeray
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1965
• COLLANA: I Libri Pocket n. 127 - 128 - 129

3 volumetti rispettivamente di pagine: 282 - 292 - 281.
Copertina morbida.
Libri in buone condizioni (pagine lievemente scurite).

La Fiera delle Vanità cominciò a uscire a dispense mensili nel 1846, e l’ultima di tali dispense comparve nel 1848. Queste premesse sono necessarie per afferrare i pregi e, se si vuole, anche i difetti del romanzo definito dai critici «il più bello della letteratura inglese di tutti i tempi». Intanto comprendiamo subito da queste date come Thackeray, nato nel 1811, aveva ventun anni quando la cosiddetta «società degli snob» composta da Byron, da lady Caroline Lamb, dominata dall’eleganza di Beau Brummel, insomma tutto un mondo ricco e favoloso, finì senza tragedia e senza clamore con il Reform Act del 1832. Thackeray, dunque, era stato in grado di apprezzare e addirittura amare quel nucleo sociale che rappresenta il vero personaggio di Vanity Fair. Ancora, le date citate prima ci spiegano come, tra il dissidio delle due eroine, Becky Sharp, la donna fredda, egoista e calcolatrice, e Amelia Sadley, la donna ideale, bella e buona, trionfi la prima. La pruderie dell’autore, infatti, è superata dalla sua arte che lo trascina a innamorarsi di una donna viva, umana e palpitante, affondando invece in un mare di sciagure quell’Amelia che dapprincipio egli voleva imporre ai suoi lettori come un angelo del focolare e che in seguito, accorgendosi del rischio di renderla lacrimosa e stupida, riscatterà con una provvidenziale vedovanza