La Regina e le sue corone. Paralipomeni alla Storia di Oropa - con firma dell’Autore
La Regina e le sue corone. Paralipomeni alla Storia di Oropa - con firma dell’Autore
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Dettagli prodotto :
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EDITORE: Arte Stampa - Gaglianico (bi)
- AUTORE: Angelo Stefano Bessone - Gianni De Stefanis
- ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2020
Pagine 678 - fotografie a colori ed in bianco e nero.
Copertina rigida con sovraccoperta.
Libro in ottime condizioni.
Copia firmata nella prima pagina bianca dopo la copertina dall’Autore Canonico Angelo Stefano Bessone.
Una collezione di dettagli – “tralasciati” – eppure importanti per arricchire e affinare la conoscenza della storia di Oropa e della secolare devozione alla Madonna Nera. Una collezione cresciuta di anno in anno nel corso di una vita che, al termine di un lungo lavoro editoriale, è diventata un libro “La Regina e le sue corone. Paralipomeni alla storia di Oropa“.
Paralipomeni sono, appunto, le “cose tralasciate” che De Stefanis e Bessone hanno raccolto per anni e che hanno poi deciso di riunire in un volume con un ricco corredo fotografico. Tra queste “cose” ci sono le corone, ovvero i rosari, ma ci sono anche altri oggetti legati al culto mariano domestico come le acquasantiere o le medagliette e ci sono poesie, articoli di giornale e immagini. Un libro nato dal sodalizio di un collezionista, De Stefanis, e uno storico, Bessone, che restituisce piccole ma preziose tracce di fede.
Introduzione:
Con questo termine: Paralipomeni, la Bibbia vulgata indica i due libri delle Cronache in quanto integrano, confermano, correggono, aggiungono fatti e circostanze tralasciati dai libri di Samuele e dei Re.
La parola greca Paralipomeni significa «cose tralasciate».
L’apporto dato dagli storici alla comprensione di Oropa è di tutto rispetto: a partire dalla Cronaca Bugellae di Jacopo Orsi (1488) fino alla pubblicazione del Cartario con i tre volumi di Acta Reginae Montis Oropae: vol. 1, Bugellae 1945: vol. II, Bugellae 1948; vol. III. Bugellae 1999. Esiste, a partire dall’incoronazione del 1620, con la Breve Relatione, Torino 1621, una serie di pregevoli monografie che giunge ai nostri giorni. Questa bibliografia imponente dà ragione di una popolarità di Oropa in ambienti laici che altri santuari altrettanto celebri non hanno.
Quali sono i paralipomeni che qui vengono trattati?
Le corone in primo luogo: non solo nel senso araldico di diademi e di tiare, ma nel senso popolare di corona del rosario, come strumento da far scorrere con le dita per aiutare la preghiera. L’aspetto araldico non è trascurato, perché la corona del rosario è un diadema: idealmente è un cerchio di rose da mettere in testa. Il termine francese che indica il rosario, chapelet, lo insinua con chiarezza: «...coroniamoci di boccioli di rosa» (Sap. 2,8).
Sono qui confluite e pubblicate due collezioni di corone del rosario: quella messa insieme da Sergio Trivero (1933-2011) formata prevalentemente da corone povere, popolari ma non per questo destituite del pregio della rarità; e la collezione di Gianni De Stefanis costituita prevalentemente da corone del rosario antiche, preziose, che oggi si possono acquistare solo frequentando le Aste di antiquariato, corone come gioielli.
Lo studio delle corone ha portato a studiare di necessità le medaglie, perché i rosari antichi hanno frequentemente come appendice terminale una medaglia, anziché il crocifisso. La ricerca su corone e medaglie di Oropa si è protratta per decenni e ne è risultato non solo una collezione, ma una collezione di collezioni. Le corone e le medaglie fabbricate ad Oropa dagli orefici-coronari Ottino e Regis nei secoli XVII-XIX sono ormai rarissime.
Erano già rari, agli inizi del Novecento, i medaglioni di filigrana d’argento con la Madonna di Oropa. Potevano, le filigrane piccole, essere usate come appendici per le corone; quelle più grandi erano i medaglioni battesimali: anche in questi poteva essere raffigurata la Madonna di Oropa....
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