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La rivolta dei Tuchini. Il Canavese agli albori della società moderna

La rivolta dei Tuchini. Il Canavese agli albori della società moderna

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Dettagli prodotto :

  • ISBN: 9788895721873
  • EDITORE: Roberto Chiaramonte - Editore
  • AUTORE: Tina Muzii Paratore
  • ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2022

Pagine 128 - fotografie ed illustrazioni quasi tutte a colori.
Copertina morbida.
Libro NUOVO.

Guerre, eserciti mercenari, carestia, epidemie, prevaricazioni signorili e rivendicazioni sociali; è questo lo scenario in cui esplose la rivolta popolare di matrice rurale dei tuchini, il fatto pù saliente della storia del Canavese sullo scorcio del Medioevo.

Introduzione:
Il Tuchinaggio fu la più importante rivolta contadina avvenuta nel XIV secolo e prolungatasi per tutto il secolo successivo, ossia verso lo scorcio del Medioevo, quando nell’area centrosettentrionale della penisola italiana si andavano affermando e consolidando le signorie regionali.
Tale rivolta, pur configurandosi come un fenomeno limitato a un ristretto e marginale lembo del Piemonte, il Canavese, presenta aspetti di non facile interpretazione se non inquadrati nella complessa situazione politico-istituzionale del tempo.
In particolare, il Trecento fu un secolo di trasformazioni, sconvolto da una serie di gravi crisi (agricola, economica, demografica, sociale e politica), alla base delle quali si pose la rottura dell’equilibrio coltivazione - popolazione. La produzione agricola, che aveva avuto un lungo periodo di crescita durante i due secoli precedenti quando vi erano stati ampi disboscamenti, il recupero delle terre incolte e la bonifica di zone paludose, subì una forte riduzione e non fu più sufficiente a soddisfare le esigenze alimentari di una popolazione fino allora contraddistinta da un forte incremento demografico.
Questa situazione fu anche aggravata dal mutare delle condizioni climatiche iniziato sullo scorcio del Duecento quando, ad un ottimale clima stabile e mite, seguì una fase di raffreddamento con inverni precoci e rigidi ed estati molto piovose che danneggiarono i raccolti e portarono all’abbandono di molte colture praticate prima con profitto. Lo slancio sia creativo che economico che aveva caratterizzato i due secoli precedenti, conobbe un brusco arresto.
Si verificò una carestia generalizzata con conseguente aumento dei prezzi e un grave stato di indigenza. Ad aggravare la situazione fu la comparsa di diverse epidemie, tra cui la grande peste del 1347-48, originaria dal Mediterraneo orientale che dimezzò la popola-zione europea e che divenne una malattia endemica ricorrente circa ogni dieci o quindici anni.

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