La storia l'è bela… Miti e leggende del Canavese - Piero Venesia - Ferraro

Dettagli prodotto :

• EDITORE: Tipografia Ferraro
• AUTORE: Piero Venesia
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1986

Pagine 193 - copertina flessibile con risvolti.
Libro in più che buone condizioni.
Illustrazioni di Mino Gianola.

Dal titolo si capisce che questo è un minestrone in cui fiabe e leggende e storie canavesane sono mescolate alla rinfusa.
Poiché non è che la gente le racconti proprio cosi - ogni versione differisce dalle altre, e talora in modo considerevole, pur mantenendosi inalterato il nucleo centrale - quella che di ognuna qui si offre è una specie di collage: parte di una versione, parte di un'altra, tra di loro ritagliate, ricucite, adattate, tanto per salvare la coerenza.
Tale precisazione dovrebbe, nelle intenzioni, arginare, almeno in parte, le contestazioni che di certo mi rovesceranno addosso molti di quelli, la mia Mammetta bella in prima fila, che mi hanno "contà j'a stòrie", facendomi notare come e qualmente "la stòria, ma cola vera, l'é nin parée".
Se qualcuna parrà un pochino "grassoccia", non prendetevela con me. Io non ho fatto altro che trascrivere la voce del popolo, e di tutti i ceti del popolo: dalla spassosa moglie del contadino Pidrin Gianoglio che mi raccontava dei "Tirapere" nella calda stalla rincantucciata in fondo alla Rua di San Martino Canavese, al nonno minatore Giaco Bono che sapeva mimare con consueta perizia la truce vicenda di Tomà e Tomalin, al cavaliere Pietro Dagasso di Issiglio ed alla "Tominera" di Rueglio (ma quale sarà stato mai il suo vero nome?) esperti in fate e diavoli e maghi, all'arciprete di Castellamonte don Vincenzo Salvetti cui devo la raffinata fiaba dei due gobbi.
C'è anche una storia, quella di Piola e di Frate Ghigo, una specie di romanzucolo ambientato nell'epoca del Tuchinaggio, che con le leggende popolari non ha niente a che spartire: è inventata da cima a fondo. Questa è inedita, mentre molte delle leggende sono già state pubblicate in ebdomadari locali o in numeri unici, magari con pseudonimi.
Rinnovo i ringraziamenti ai molti che mi hanno aiutato. A Miro Gianola, che nelle illustrazioni ha spastoiato il cavallo pazzo della sua estrosa creatività, un plauso e molta ammirazione.