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Le Terre Perse - Mondadori

Le Terre Perse - Mondadori

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Dettagli prodotto :
  • EDITORE: Mondadori
  • AUTORE: Carlo Della Corte
  • ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1973
  • COLLANA: Scrittori italiani e stranieri

1^ edizione.
Pagine 178 - copertina rigida con sovraccoperta.
Libro in buone condizioni.

Torpido e ipocondriaco, Giulio, il protagonista di questo nuovo romanzo di della Corte, ha ricevuto dal padre un’eredità ufficiale (la rendita di poche terre) e una eredità ignota, un figlio decenne illegittimo e irreperibile: filo conduttore del libro è appunto la ricerca del fratello sconosciuto, ossia il tentativo di recuperare il passato, l’innocenza, la propria identità. Il metaforico riconoscimento finale, sul suolo della grande madre terra comune, è preceduto dall’ipotizzato suicidio di Silea, l’amante che aiuta Giulio nella ricerca, senza riuscire a trovarvi il senso della propria esistenza. Ambientato nella provincia veneta, attorno agli anni Cinquanta, Le Terre Perse è un po’ la storia del vecchio mondo, quello emarginato di una città di periferia, con la campagna, i colli, i piccoli molini medievali, i flebili ruscelli d’Arcadia di cui non tutte le propaggini sono morte, ma la cui sostanza è già sfumata. In questo vecchio mondo cattolico-pagano, s’inseriscono e si sovrappongono in un incastro di trame e di simboli, il rapporto frustrante tra Giulio e Silea, il diario dell’anima di don Odoacre Pilloni che la confessa, le rievocazioni di don Idalgo Piantaviva, bandito dalla Chiesa per le sue eresie moderniste, il grottesco corteggiamento di Silea da parte del notaio Baldassi, consumato e concluso in un alberghetto di campagna, la provincia maldicente e bigotta, i compiacimenti gastronomici e carnali da basso impero e la plebe frustrata che si agita sullo sfondo di una decadenza che potrebbe essere l’ultima. Infine la presunzione faustiana di Giulio, ostinato a rimanere nel tempo, a tentare di ricostruire caparbiamente la sua immagine migliore, mentre Silea si avvia simmetricamente a distruggerla. La vicenda ritmata come una partitura si svolge all’insegna del melodramma, un Ottocento filtrato con gli occhi del Novecento, nobilmente osceno pur se invaso dalla pietà. Con una scrittura che aderisce sinuosamente agli scarti, ai sussulti, alle ragioni che coinvolgono i protagonisti, e un impasto linguistico ricco di suggestioni, della Corte, in quest’opera della maturità così insolita e originale nel panorama della narrativa italiana contemporanea, ha raccolto e sintetizzato i temi e le passioni che lo connotano ormai chiaramente come scrittore: le allegorie della morte, lo stile portante, l’impegno morale, la metamorfosi fisiologica, il desiderio metafisico, l’affabulazione fantastica e la conquista di quella inciviltà che rappresenta per l’autore l’ultimo bunker naturale nei confronti dell’alienante civiltà che per ora ci circonda e imprigiona.

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