Memorie della Madonna Pellegrina. Immagini e ricordi a 60 anni dalla Peregrinatio Mariae 1949 - 2009

• EDITORE: Aerre Editore
  
• AUTORE: AA.vv.
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2009

Pagine 94 - fotografie in bianco e nero.
Copertina flessibile con risvolti.
Libro in ottime condizioni.

Introduzione:
La Peregrinatio Mariae, svoltasi nella Diocesi di Biella tra il marzo e il luglio del 1949, è stata uno dei grandi eventi del XX secolo biellese. La portata dell’avvenimento, almeno dal punto di vista strettamente religioso (ma non è l’unico a dover essere considerato), si può equiparare solo a quelle generate dalla Quarta centenaria Incoronazione della Madonna d’Oropa del 29 agosto 1920 e dalla visita di Papa Giovanni Paolo II il 16 luglio 1989. Non stupisce che i tre momenti abbiano avuto la Vergine Bruna come protagonista, ma rispetto al primo e al terzo quello del 1949 ha una caratteristica peculiare e fortemente simbolica che vale la pena di evidenziare: sia nel 1920 che nel 1989 è stato il Santuario di Oropa il polo di attrazione, il punto di incontro, mentre il Pellegrinaggio del 1949 ha rovesciato la prospettiva.
La Peregrinatio Mariae della Diocesi di Biella è stata, per molti aspetti, diversa soprattutto per la profondità storico-religiosa che lega il Biellese alla Vergine Bruna di Oropa. Inoltre si trattava di un avvenimento senza precedenti. Il cuore pulsante della devozione biellese (e non solo biellese) ha lasciato la Sua sede per la prima volta e ha percorso tutta la Sua terra palpitando e trasmettendo come mai prima il suo battito, fin nelle sue più remote propaggini. Non si ha memoria storica di un fatto analogo: la Madonna Nera non aveva mai abbandonato la conca oropea. Richiesta dal clero locale, promossa dall’allora Vescovo di Biella, mons. Carlo Rossi, sostenuta (dopo qualche diffidenza) dai laici, la Peregrinatio Mariae è stata un importante momento di vigorosa rinascita religiosa e di sorprendente coesione sociale intensamente vissuto dalla gente, che alla tradizionale devozione per la Madonna d’Oropa ha potuto unire la straordinaria esperienza dell’accoglienza a ruoli invertiti.
La genuina e partecipata risposta dei Biellesi all’offerta di un modo inedito di avvicinarsi alla Vergine Bruna fu la migliore prova della bontà di un’iniziativa concepita, non senza difficoltà, in un periodo storico e socio-politico teso e complicato.
Sotto il profilo religioso, quello del 1949 fu un evento eccezionale. Fu lo straordinario a scendere nel quotidiano. Un vero e proprio disvelamento, un’ostensione, la proposta di una dialettica nuova che avrebbe segnato il futuro del dialogo tra la gente e Oropa. La Madonna Nera non si celava più tra le nebbie del monte o nell’ombra del Sacello, ma appariva per la prima volta nel pieno sole della primavera biellese, primavera sociale incerta che poteva riservare ancora drammatiche gelate.