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Miracoli in cornice. Grazie e disgrazie negli ex voto dal Boden a Boca

Miracoli in cornice. Grazie e disgrazie negli ex voto dal Boden a Boca

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Dettagli prodotto :

  • ISBN: 8882121224
  • EDITORE: Interlinea Edizioni
  • AUTORE: Lino Cerutti (testi Di) - Enzo Franza (fotografie Di)
  • ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1999
  • COLLANA: Edizioni illustrate e d’arte

Introduzione di Marziano Guglielminetti con un testo di Fiorella Mattioli Carcano.
Pagine 133 - con 128 fotografie a colori.
Edizione a tiratura limitata: stampate 499 copie.
Copertina rigida con sovraccoperta.
Libro in più che buone condizioni.

Introduzione:
Di proposito ho evitato nel titolo di questa introduzione d’indicare la provenienza territoriale degli ex voto raccolti nel libro: per evitare che la sola fruizione locale, dal Boden al Boca, li privi del loro carattere peculiare: l’inserzione del divino nell’umano, o, se si preferisce, la coesistenza in un ristretto spazio figurativo del cielo e della terra, dei personaggi celesti e di quelli terrestri. Ragioni di economia e di esemplarità inducono i figuranti di ex voto a delimitare ulteriormente lo spazio, collocando per lo più i personaggi celesti in apposite nuvolette, che suppliscono al poco distacco dai sottostanti con l’apparire ben contornate.
La prima impressione di lettura risulta, di conseguenza, spaziale e nel contempo gerarchica, pur lasciando maggior campo di azione all’intervento dei divini protettori di un’umanità in preda, ma non è detto, al sopravvenire di un evento fatale. Quel che può accadere di disgraziato in montagna, o ai montanari sbalzati dalla loro comunità e caduti entro fenomeni come la guerra e l’emigrazione, appartiene alla sfera dell’imprevedibile, ma anche, talora, al comportamento avventato e distratto dei malcapitati.
La seconda impressione di lettura risulta, di conseguenza, maligna più che accidentale, senza per questo chiamare in causa il diavolo e le sue tentazioni. Non a caso, non è l’anima, ma il corpo il luogo dove il male si mostra. Gli esseri celesti non sono guidati da san Michele nella lotta che da sempre li oppone agli avversari demoniaci. I quali paiono addirittura destituiti d’iniziativa, sino al punto di vanificare la domanda sottintesa guardando ogni ex voto: perché mai intervengono le benefiche potenze, se non si dà male?
La terza impressione di lettura risulta, di conseguenza, dubbiosa, se non critica, perché non sembra proporzionato e necessario un intervento ultraterreno per salvare l’incolumità fisica di un non-peccatore.
Emerge, cosi, il tratto più affascinante degli ex voto: la loro individuale e ristretta appartenenza a un mondo di esperienze patite in prima persona, ma, ciononostante, percorse e motivate dal desiderio di raccontare ad altri quanto patito e quanto superato.
E’ quasi impensabile, difatti, che l’ex voto venga concepito a sé, senza possibilità non dico di confrontarsi, chè sarebbe inutile, ma di vivere entro una serie omogenea di analoghe operette, all’interno di un luogo consacrato loro riconosciuto.
Il libro, a sua volta, ispirato agli ex voto cusiani costituisce un altro luogo di consacrazione, e soprattutto di ordinamento, come ben si vede da quanto sostenuto da Fiorella Mattioli Carcano a commento del testo, curato da Lino Cerutti ed Enzo Franza. Donde la quarta impressione di lettura, estranea al privilegiare, anche per ragioni di fattura, un ex voto su un altro, laddove vivono tutt’insieme, quasi caselle di un gioco ben noto, e che, tuttavia, è bene ripercorrere, sapendo che ad ogni casella c’è un premio sicuro di assegnazione, perché indicato nella casella medesima.
Le riflessioni suscitate da questo libro possono rischiare di portarci fuori da quella che dovrebbe essere l’impressione iniziale, affidata alla rappresentazione di una società e di un ambiente ben circostanziati, in un arco di tempo che va dal Sei al Novecento, entro un’area geografica (il Cusio) che si distende fra montagna e pianura, a commento di fatti che riguardano la vita della famiglia e il mondo del lavoro.
Ci sono tutte le premesse, insomma, per leggere gli ex voto alla stregua di documenti sociologici, se non addirittura realistici. La cosa è impossibile, non solo per le ragioni sopra accennate, ma anche, e soprattutto, perché, come rileva il saggio della Mattioli Carcano, gli ex voto appartengono a una cultura religiosa di antiche fondamenta.
Rimane solo da chiedersi quale sia stata la forza di trasformazione dell’evento singolo, dell’accidente insomma, in una sorta di accadimento extra-temporale, se di miracolo non si vuol parlare. Ha agito la forza della tradizione iconica, verrebbe voglia di rispondere, senza direttamente chiamare in causa la personalità dell’artefice (artista mi sembra parola eccessiva); il committente, disgraziato e grato, per riprendere la bella antinomia del titolo del libro, può, deve anzi, esibire il proprio nome e cognome. L’artefice può al massimo siglarsi; ed in questa rinuncia a essere, parziale o totale che sia, si celebra, forse, la vera ispirazione religiosa degli ex voto, sicuramente di quelli qui radunati in primo luogo: la quale sta nel restituire agli umili la partecipazione diretta a un probabile episodio dell’azione di Cristo, della Madonna e dei santi nel mondo di chi, la Grazia, l’attinge nelle opere e nei giorni, lontano dai chiostri e dai ricetti sacri.
Marziano Guglielminetti

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