Mons. Losanna (1793 - 1873). Un vescovo tra fede e società
Mons. Losanna (1793 - 1873). Un vescovo tra fede e società
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- EDITORE: Tipografia Botalla - Gaglianico (bi)
- AUTORE: Danilo Craveia (a Cura Di)
- ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2006
Pagine 64 - copertina morbida.
Libro in buone condizioni.
Uomo del suo tempo eppure modernissimo, precursore di idee e di eventi, conservatore e progressista, pastore della Chiesa e patriota (anche quando l’uno escludeva l’altro...), defensor civitatis alla maniera dei vescovi della Cristianità in culla, promotore dell’agricoltura, dell’insegnamento tecnico e della cultura del risparmio, individuo infaticabile e risoluto, eppure denso di contrasti interiori, tacciato di liberalismo e riconosciuto come giansenista, amico di chi avrebbe dovuto avere per nemico, irriducibile persecutore dialettico di liberi pensatori, massoni e protestanti, sorta di angelo custode del proletariato indigente, inesauribile nella parola e, soprattutto, nei gesti, e sferzante accusatore (da esempio qual era dell’impegno concreto) dell’ignavia irreligiosa della piccola
borghesia...
Questo fu mons. Losana, questo e molto altro, in quella metà della sua lunga esistenza che dedicò alla Diocesi di Biella.
Prima fu giovane sacerdote e docente universitario a Torino, parroco-abate a Savigliano e poi precoce e attivissimo vescovo nel Medio Oriente. L’Egitto, il Libano, la Siria, Gerusalemme, Baghdad... Sfiorò Costantinopoli, di cui fu creato vicario patriarcale, e poco dopo rientrò in Piemonte: destinazione Biella.
Correva l’anno 1833.
Per i quarant’anni successivi è stato arduo anche solo scandire la densissima cronologia biografica di questo prototipo di episcopus faber.
Sovente certi paragoni non sono proponibili, ma quando si tratta di figure come quella di mons. Losana, specialmente se le si giudica attraverso le loro opere, i confronti sono spontanei e le conseguenti graduatorie indubitabili. Biellese non era, se non d’adozione, ma Giovanni Pietro Losana fece e fece fare per questa terra e la sua gente molto di più di quanto sia mai stato fatto da chiunque.
Eppure i più non sono a conoscenza di chi e di cosa sia stato il vescovo Losana. Una via cittadina, una scuola e un piccolo lembo di Oropa non gli rendono sufficiente onore e, soprattutto, non ne hanno perpetuato degnamente la memoria.
Ecco quindi la ragion d’essere di questo allestimento: suggerire con immagini e brevemente narrare la vita e l’agire di Giovanni Pietro Losana, abbozzare il suo mondo compreso tra la natia Vigone e il Santo Sepolcro, tra la Vergine Bruna e il Concilio Ecumenico Vaticano I, tra i cedri del Libano e i filari di Cossato, vedere qualcosa di quel che videro i suoi occhi e leggere alcune delle parole che scambiò con gli uomini illustri e famosi incontrati lungo il suo cammino.
Fondò la Cassa di Risparmio di Biella e del Circondario nel 1856 e lo spirito che animò allora mons. Losana vive ancora oggi nell’intento e nell’azione della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che è l’erede vera e unica di colui che diede vita, un secolo e mezzo fa, alla filantropia su vasta scala nel Biellese.
Di mons. Losana questo racconto appena didattico non è, né avrebbe potuto essere, un’esaustiva teologia, ma il più semplice dei catechismi.
Danilo Craveia
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