Scomparsa di Eros Sermoneta - Rizzoli - 1967

• EDITORE: Rizzoli
  
• AUTORE: Francesco Burdin
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1967
• COLLANA: Narratori Moderni

1^ edizione.
Pagine 149 - copertina rigida.
Libro in ottime condizioni.

E in realtà una ricomparsa: violenta, sconvolgente, forse irrimediabile come la morte. L’uomo che usciva da dietro le tende e restava li, sempre scostato dal davanzale, a fissare il cielo pieno di stormi, come per fantasticare; l’ebreo divenuto per decreto legge un nemico di cui non è consentita la presenza nel territorio nazionale; il misterioso Eros misteriosamente scomparso chissà dove, forse nelle agghiaccianti trappole di Adolf Eichmann del RSHA - riappare all’improvviso nella mente di Cimone, dirigente della Finanziaria Devito e Soci, fatta oggetto di scandalo - in passato - per illeciti traffici. A questo punto, gli interrogativi prevaricano la trama. Quali sono le cause di una simile resurrezione mentale che sconvolgerà l’esistenza del quarantacinquenne Cimone? Forse il suicidio di un anonimo individuo? O l’aver a che fare, da un giorno all’altro, con commissariati e aule di giudici, laddove Cimone torna a respirare l’aria di un’avventura che sembrava sepolta per sempre? L’unica cosa certa, e da cui il lettore trarrà la sua interpretazione, è che Cimone cade preda delle oscure forze che ad ogni individuo, ad un certo punto della sua vita, pongono davanti l’alternativa di un rimorso o di un rimpianto anche crudeli. Ciò che si è fatto e non si doveva o, al contrario, ciò che si è tralasciato di compiere. Siamo dunque di fronte ad un resoconto che da un lato evoca gli enigmi, le indecifrabili presenze, i terrori di un Max Frische con la stessa impazienza sfrutta i labirinti di una possibile colpa - e dall’altro ci dimostra la pratica impossibilità di qualunque conoscenza. In fondo, l’uomo crea una sola cosa possente ed incontrovertibile, ed è la Legge che si impone, a cui soggiace a volte fino al ridicolo. Max Frisch e Samuel Beckett, insomma, non come inerti modelli, ma come provocatori di un nuovo rapporto tra le avventure vissute e quelle da evitare.
Alberto Bevilacqua