Storie di minusieri biellesi e di cadregàt di Cossila
Storie di minusieri biellesi e di cadregàt di Cossila
Scorte ridotte: ne restano 1
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EDITORE: Novograf - Biella
- AUTORE: Patrizia Bellardone (testi Di)
- ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1987
1^ edizione marzo 1987.
Pag. 193 - con molte fotografie in bianco e nero ed alcune a colori di Alfiero Staffolani.
Copertina morbida con lievi segni di piega al piatto negli angoli a destra.
Libro in buone condizioni.
Catalogo della mostra documentaria tenutasi a Biella nel salone convegni della Banca Sella dall’ 11 aprile al 3 maggio 1987.
«Facilmente si può affermare che gli artigiani del legno nulla o ben poco hanno da invidiare agli artigiani della lana che nel Biellese caratterizzano l’economia».
Lo sostiene Patrizia Bellardone, curatrice della mostra sui minusieri e sui seggiolai biellesi ed autrice della presente pubblicazione, facendo derivare tale giudizio dalla analisi, e dalla parziale riproduzione, di un apparato documentario ricchissimo che concorre a comporre, specie per quanto attiene ai cadregàt di Cossila, la più importante precisazione storico-documentaria finora realizzata.
Un fitto tessuto di relazioni economiche, sociali, corporative, contraddistingue l’evoluzione del settore degli artigiani del legno, ed in particolare dei cadregát: oltre tre secoli di eventi, di progressi creativi, di evoluzioni tecnologiche. Esposizioni, contatti internazionali, scambi, tecniche di promozione e di comunicazione, «business» che ad un certo punto fa saltare la dimensione della bottega e trasforma gli antichi mastri da bosco in produttori che viaggiano, si confrontano, conquistano spazi di mercato. Poi il declino, quasi una fisiologica estenuazione: il ritorno alla dimensione della bottega, poi, con il ritiro dall’attività degli ultimi, la sparizione definitiva di un pezzo della storia del lavoro biellese.
La pubblicazione, così come la mostra, è divisa in due parti: la prima dedicata ai minusieri biellesi, la cui tradizione è fortunatamente sopravvissuta, con analisi dei Registri del Collegio dei legnamari di Biella dal 1607 ad oggi; vengono ricordate grandi «firme» dell’artigianato del legno biellese: Aureggio Termine, Serpentiere, Garabello eccetera. La seconda parte è dedicata ai cadregàt la cui storia viene ricostruita attraverso i documenti dell’Archivio storico di Cossila dal 1600 in poi; particolare attenzione viene prestata ai cadregat più importanti: Pierre Mathieu, i Mosca Balma, la ditta Galian-Delpiano; si presenta inoltre la schedatura delle sedie dei diversi fabbricanti e degli strumenti di lavoro.
Che si tratti di una ricerca «aperta», di un «work in progress», è testimoniato dal fatto che in appendice compare la segnalazione di alcuni lavori di minusieri biellesi sconosciuti, con la sollecitazione ai privati a dare informazioni su materiale inedito che può contribuire ad un maggiore approfondimento della conoscenza dell’artigianato del legno biellese.
Proprio per questo la ricerca non si propone come esaustiva. Essa si muove invece in un ambito, quello della indagine storica per filoni tematici della cultura materiale, che presuppone una quasi naturale estensione ed articolazione dello studio.
E risponde altresì alla esigenza, tanto più avvertita quanto più prende forma e forza l’idea del Museo del Territorio Biellese, di ricercare quegli elementi che, avendo nel passato contribuito a far assumere alla nostra terra una precisa identità, esigono non soltanto di essere salvaguardati da ogni forma di degradazione o di ignava dimenticanza, ma soprattutto di essere divulgati come documenti essenziali al processo di acquisizione di una dimensione storica cittadina e territoriale. Ad essi infatti occorrerà affidare il compito di raccontare, oltre alla storia, il divenire della città.
Giuliano Ramella
Assessore alla Cultura della Città di Biella
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