Tecniche anestesiologiche periferiche per gli arti - di Gualtiero Bellucci

Dettagli prodotto :

• ISBN: 8829902160
• EDITORE: Piccin Nuova Libraria Spa - Padova
  
• AUTORE: Gualtiero Bellucci
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1984

Pagine 238 - con 95 illustrazioni a colori ed in bianco e nero e 14 tabelle.
Copertina rigida con sovraccoperta.
Libro in più che buone condizioni (firma di appartenenza nella terza pagina dopo la copertina).

Introduzione:
Si compie quest’anno il primo centenario dell’anestesia locale ed è opportuno rileggere ed apprezzare la modestia con la quale Carl Koller concludeva la nota, letta in sua vece dal triestino Brettauer, al Congresso di Oftalmologia tenutosi in Heidelberg nel 1884:
«Può darsi non sia eccessiva presunzione l’esprimere la speranza che la cocaina possa essere utilizzata con successo quale agente anestetico per l’estrazione dei corpi estranei della cornea, in interventi più importanti o come narcotico nelle affezioni della cornea o della congiuntiva...».
Nasceva così l’anestesia locale che sarebbe ben presto divenuta anestesia loco-regionale.
Non erano mancati nel passato, nella lunga storia della lotta contro il dolore, tentativi e codificazioni di tecniche di analgesia locale, cui si deve riconoscere una certa efficacia, quali l’antichissimo uso del freddo e la compressione dei tronchi nervosi (Paré, Valverdi, Guidi, Moore) ma ben diverse erano le esperienze di una chirurgia di tipo moderno che esigeva per la sua affermazione e sviluppo garanzie anestesiologiche che Morton e Koller appunto proposero.
Per lo sviluppo della anestesia loco-regionale erano necessarie tre cose: buoni farmaci, siringhe ed aghi efficenti, esatte conoscenze anatomiche.
Il farmaco fu la cocaina, estratta da Albert Nieman dalle foglie di coca portate dal Perù dal Dr. Scherzen, il cui impiego chirurgico venne proposto, ma non attuato fino al 1884, dal chirurgo peruviano Moreno y Mays nel 1868 e dall’Anrep nel 1879.
L’ago dell’irlandese Rynd (1845) si innestò sulla siringa di Pravaz e cosi Burke, Corning, Reclus, Schleich, Braun, Crile, Bier, Külenkampff ebbero la possibilità di codificare le prime tecniche.
Mai obsoleta, l’anestesia loco-regionale ha conosciuto momenti di grande favore nell’alterno gioco delle preferenze anestesia generale - analgesie periferiche.
Superfluo ricordare i grandi vantaggi delle anestesie loco-regionali che, in particolari pazienti, potranno rivestire il ruolo di necessità per evidenti controindicazioni alla anestesia generale, ed in molti altri venire prescelte per la semplicità, la possibilità di una applicazione ambulatoriale e quella della trasformazione in blocco continuo mediante catetere a dimora.
Non trascurabile, infine, la motivazione economica.
Con questa modesta opera l’Autore, convinto che Specialista è colui che in ogni circostanza sa impiegare la tecnica più idonea al binomio paziente-intervento, si propone di offrire a tutti i cultori del settore chirurgico una raccolta aggiornata delle tecniche attuabili per gli arti non solo a fini chirurgici, ma anche diagnostici e terapeutici.
Nella scelta fra documentazione fotografica e grafica si è data la preferenza a quest’ultima in quanto indubbiamente più espressiva.
L’Autore rivolge in proposito un particolare ringraziamento alla Dr.ssa Elisabetta Paolini che, con meticoloso lavoro di documentazione anatomica, ha saputo tradurre le dimostrazioni, le fotografie e gli schizzi in apprezzabili disegni.
Gualtiero Bellucci
Direttore Istituto Anestesia e Rianimazione della Università di Siena