Templari Misteri e Cattedrali. Le origini meridionali dell’Ordine del Tempio e dell’architettura gotica
Templari Misteri e Cattedrali. Le origini meridionali dell’Ordine del Tempio e dell’architettura gotica
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Dettagli prodotto :
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EDITORE: Edizioni Templari - Roma
- AUTORE: Domenico Rotundo
- ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1983
Pagine 254 - con 48 pagine di fotografie in bianco e nero fuori testo.
Copertina morbida con sovraccoperta.
Libro in buone condizioni (lievi tracce di umidità al bordo superiore).
Dall’introduzione di Maria Lo Mastro:
La storia dell’Ordine dei Templari e dei suoi Cavalieri avvince e conquista come la luce di Cattedrali, nude ma piene di ricchezza spirituale, che testimonia del loro passaggio nel motto: « Quello che tu costruisci ti costruisce ».
Domenico Rotundo porta una grande pietra al mosaico dell’Ordine del Tempio, uno studio che apre ad una nuova ed insospettata luce con argomentazioni solide e documentate basate sul mito, sul simbolismo, sulla ricostruzione storica e sul confronto artistico. Inizia dalla premessa dell’origine Italica della Tradizione iniziatica postdiluviana va quindi all’origine arcaico-italica e poi meridionale dell’Ordine del Tempio e dell’architettura orientale e gotico-cistercense (postula un’origine meridionale anche per l’architettura romanica, quella pisana e per l’arte toscana in genere, così come - non a caso - è di origine meridionale la letteratura volgare italiana).
Fanno parte integrante del ciclo preso in esame: Templari, Cistercensi, Basiliani, che si integrano con l’impero e con il papato, con la cultura Islamica e quella Normanna e Sveva e Italica e: « da tutte trarre e nelle pieghe di tutte trovare arricchimento ».
L’Autore ha approfondito i legami che univano la Calabria alla Ciociaria e il sapere che la civiltà meridionale distribuì al mondo. Nell’opera, altre prove suffragano la nascita Lucana di Ugo de Pagani - fondatore dell’Ordine Templare - e l’occulto collegamento della famiglia Bretone dei Pagani con il Sud Italia, con il segreto del Graal e con l’iniziazione Islamica (non a caso, ad un incontro - sul piano esoterico - fra iniziazione Templare e Oriente, corrisponde anche un incontro sul piano artistico).
Una analisi accurata, suffragata da «prove-provate culturalmente » pone in rilievo il Cristo « Templare » di Veroli (unico fra le opere d’arte raffiguranti Gesù), che sotto il profilo dei particolari caratteristici mostra un’impressionante somiglianza sia con il positivo che con il negativo fotografico della Sindone (identificata con il misterioso Baffomet); dimostrando ancora una volta l’innocenza dei Templari e il carattere iniziatico dell’Ordine, avendo avuto la Sindone stessa una parte importante nell’iniziazione Templare.
Rotundo dimostra poi che la Sindone, attraverso i secoli, fu conservata dai Templari e dai loro eredi e mentre questo possesso era ignorato dalla stessa Chiesa; la tradizione arcaico-cristiana ed esoterico-bizantina era perfettamente cosciente che la Sindone costituiva la prova della Resurrezione di Cristo, cosa che la Chiesa, nella sua totalità ha accettato solo oggi, dopo analisi effettuate con mezzi ultra sofisticati. La stessa Croce Patriarcale Templare è - per l’Autore - di derivazione sindonologica ed esoterico-bizantina, così come, sia il Mandilyon che la Veronica, sono ritratti autentici di Gesù in quanto somigliano straordinariamente all’immagine in negativo della Sindone, comprovando, nel contempo, che l’Uomo del Lenzuolo torinese è effettivamente Cristo; di conseguenza sono da considerarsi autentici gli episodi connessi a tali reliquie, episodi che tra l’altro attestano come la tradizione Cristiano-Templare fosse innestata nella tradizione primordiale e italico-romana.
Lo studio di Rotundo è fra l’altro la provata testimonianza della presenza Templare in Calabria e in Ciociaria e dei rapporti esistenti con Cistercensi e asceti calabro-bizantini; fondatamente l’Autore ipotizza legami fra Templari e Carmelitani e con Gioacchino da Fiore, stabilizza inoltre il rapporto Templari-Basiliani. Sono le monumentali Cattedrali che datano storia e presenza a: Casamari, Fossanova, San Galgano di Siena, Consolazione di Altomonte, Sambucina, Matina, Castello di Roseto, Santa Maria dei Franconi in Veroli, San Francesco di Gerace, Palazzo Santa Croce in Veroli, Castello di Cosenza, Duomo di Reggio, solo per citarne qualcuna.
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