Versailles - di Christopher Hibbert - Mondadori - I templi della grandezza - 1974

Dettagli prodotto :

• EDITORE: Mondadori 
  
• AUTORE: Christopher Hibbert
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1974
• COLLANA: I templi della grandezza

Pagine 172 - fotografie ed illustrazioni sia a colori che in bianco e nero.
Copertina rigida in tela marrone con sovraccoperta (un paio di lievi segni d’uso al retro).
Libro in più che buone condizioni.

Luigi XIV, il giovanissimo re di Francia, affrancatosi dalla tutela della madre, la regina Anna, e di Mazzarino, il fedele primo ministro, aveva deciso di regnare.
Ambizioso, intelligente, conversatore brillante, lavoratore instancabile, afferrate le redini del potere, stabilì di farsi costruire un castello degno della « grandeur de la France ».
Temperamento appassionato e romantico, prediligeva, nonostante il parere avverso dei suoi consiglieri, uno squallido, paludoso e desolato sobborgo parigino dove il padre, Luigi XIII, aveva fatto costruire una residenza di caccia: Versailles.
Nel 1661 Luigi, chiamati i più grandi architetti e artisti del regno, diede ordine di costruirvi una dimora che doveva abbagliare l’aristocrazia francese e proclamare a tutte le genti la grandezza del re di Francia.
Preso dal male della pietra, il giovane monarca si lanciò nella ristrutturazione dell’antica dimora che non volle fosse demolita e a cui furono aggiunti molti altri edifici.
Spese somme enormi, si avvalse del lavoro dei migliori artisti dell’epoca; mobili di squisita fattura, arazzi, quadri, tappeti arricchirono l’interno del castello circondato dagli splendidi giardini creati dalla fantasia di Le Nôtre.
Quando la corte si stabilì a Versailles, divenuta sede del governo, si susseguirono ricevimenti, feste e banchetti di un lusso sfrenato.
La nobiltà, attirata da tanto splendore, prese a gravitare intorno al sovrano, e Versailles divenne, come lo aveva voluto il Re Sole, l’unico cuore pulsante di Francia.
Dopo un lunghissimo regno, al Re Sole successe, nel 1715, il bisnipote, Luigi XV.
Il nuovo monarca e la sua affascinante favorita, madame de Pompadour, proseguirono l’opera intrapresa da Luigi XIV, profusero somme ingenti, ampliarono, ristrutturarono e aggiunsero ali al castello.
Lo stile andò modificandosi subendo l’influsso della forte ma schiva personalità del monarca, che per sfuggire alla vita di corte, troppo formale, si fece anche costruire, nelle vicinanze, piccole residenze, capolavori di un’architettura dalle linee più pure.
Questo insaziabile desiderio di ostentazione, l’abitudine a un lusso sfrenato contagiò il debole Luigi XVI, la giovane moglie Maria Antonietta, e finì col portare il paese alla rovina. La Rivoluzione segnerà la fine della monarchia francese.
Durante il diciottesimo e diciannovesimo secolo Versailles fu prima abbandonata e poi trasformata in un museo dedicato « a tutte le glorie della Francia».
Soltanto all’inizio del nostro secolo si è provveduto a restaurarlo e riportarlo alla sua primitiva magnificenza ripristinando anche i magnifici giardini, i giochi di luci e d’acqua per cui il castello di Versailles è oggi una delle massime attrazioni della Francia, un luogo dove il visitatore può ammirare e rievocare lo splendore di un’epoca gloriosa e definitivamente tramontata.
Versailles e la letteratura offre al lettore una selezione di pagine scritte da personaggi e autori famosi come madame de Sévigné, William Thackeray, Benjamin Franklin, Mark Twain, e Carlo Emilio Gadda.
Fotografie di Versailles come appare oggi ai nostri occhi sono state eseguite appositamente per questo volume da Adam Woolfitt; completano il corredo iconografico riproduzioni di ritratti, quadri, arazzi, incisioni e opere d’arte di epoche diverse.
L’appendice comprende una guida dei più famosi castelli di Francia, una cronologia della storia da Luigi XIV ai giorni nostri e termina con una bibliografia essenziale.

Christopher Hibbert, autore di Versailles, è uno storico e biografo inglese di fama mondiale.