La Basilica dei Frari - di Padre Luciano Marini - Ardo Edizioni D’arte

Dettagli prodotto :

• EDITORE: Ardo Edizioni D’arte
  
• AUTORE: Padre Luciano Marini
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: No data - anni ’90 circa

Pagine 60 - fotografie a colori.
Libro in più che buone condizioni.

Notizie storiche:
All’inizio del 1200 nasce in Umbria un movimento religioso destinato a segnare non solo la storia dell’Italia, ma anche la cultura e l’arte di molti popoli fino ad oggi.
Francesco d’Assisi sceglie di vivere secondo il Vangelo in semplicità e povertà e schiere di uomini e donne si uniscono a lui.
Presto i Frati Minori, così si chiamarono i seguaci del Poverello d’Assisi, si spargono per l’Italia e per l’Europa desiderosi di portare a tutti pace e bene.
Verso il 1225 i Frati Minori arrivarono anche a Venezia dove, dopo qualche tempo, ricevettero dal doge Iacopo Tiepolo «un terreno vacuo dietro a S. Stino, nel quale loco edificarono de elemosine una chiesa et convento a honor di S. Maria» (Sivos).
Il popolo la chiamò subito S. Maria dei Frari o più semplicemente, chiesa dei Frari (cioè Fra(ti mino)ri).
La chiesetta primitiva fu sostituita nel 1250 da una chiesa più spaziosa, ma anche questa si dimostrò insufficiente a contenere le folle che accorrevano attratte dalla santità e dallo zelo dei frati. E allora attorno al 1330 si iniziò la costruzione dell’odierna basilica, uno dei monumenti più insigni della città per capolavori d’arte e per memorie storiche.
La costruzione termino verso il 1420, nel 1468 vi fu aggiunto il coro ligneo e il 27 maggio 1492 venne consacrata e dedicata alla Vergine Assunta in cielo: S. Maria Gloriosa dei Frari.
Di secolo in secolo fu arricchita e fu abbellita di monumenti, di sculture e di pitture.
Logorata dal tempo, fra gli anni 1902 e 1912, fu ridonata, con radicali ed opportuni restauri, al suo antico splendore.
Nel 1926, in occasione del VII centenario della morte di S. Francesco, il papa Pio XI elevò la chiesa dei Frari a Basilica minore.

Architetto:
Non si conosce il vero architetto. Forse sarà stato uno dei frati del vicino convento. E’ certo invece che nel 1400 Scipione Bon fu fabbriciere e soprintendente nell’ultima fase dei lavori.

Stile:
La basilica è un classico esempio dello stile gotico, di un gotico che possiamo chiamare francescano perché evitando lo sfarzo di guglie, pinnacoli e archi rampanti sottolinea l’armonia, la bellezza e la semplicità delle sole linee. Il caldo colore delle pareti in cotto, appena macchiate all’esterno da qualche linea di bianco della pietra d’Istria, ne aumenta la semplicità e la suggestività.

Dimensioni:
La lunghezza esterna della basilica è di m. 102; la larghezza di m. 32; la lunghezza del transetto m. 48; la larghezza m. 16; l’altezza, sia della navata centrale che del transetto, m. 28.
Molte chiese francescane furono costruite così grandiose, non certo per amore di sfarzo e di trionfalismo, ma per poter essere capaci di accogliere le moltitudini che accorrevano desiderose di ascoltare il messaggio evangelico reso vivo e credibile dalle parole semplici e dalla vita edificante dei figli di S. Francesco.