Alta guida. L’arte della guida veloce e sicura

• EDITORE: De Vecchi Editore
  
• AUTORE: Marco Matteucci
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1964

Pagine 363 - con 21 illustrazioni in nero nel testo.
Copertina rigida con sovraccoperta.
Libro in più che buone condizioni.

Ho pensato di dedicare a chi già possiede la patente, già guida la macchina magari da tempo, un libro che potesse aiutare costoro a imparare a guidar bene. Esigenza, questa, che nasce dall’umano impulso che ci spinge, nonostante tutto, a cercare di migliorare noi stessi in tutte le nostre attività; e anche da considerazioni meno metafisiche, che vanno dalla possibilità di far bella figura con l’altro sesso fino alla ben triste necessità d’imparare a difendersi dall’altrui incoscienza motorizzata, non con la violenza o con l’emulazione, ma con l’intelligente e ragionata previsione di ciò che il prossimo sta per fare su quella che è anche la nostra strada.
Se prevenire le possibili critiche è indice di coscienza a posto, risponderò in anticipo ai due possibili rilievi che, temo, qualcuno muoverà alla mia modesta fatica. In fondo, dirà qualcuno, son tutte cose che già sapevamo dai tempi dell’autoscuola, magari un po’ dilatate: ci aspettavamo qualcosa di più nuovo. Una simile obiezione ferirebbe l’autore di un libro nato con propositi molto diversi dai miei, come chi avesse voluto sbalordire i lettori o farne altrettanti urlatori del volante. Qualcun altro troverà che ho esagerato, che ho cercato di infondere ai neo-guidatori contemporanei pericolose velleità da piloti d’autodromo. Questa critica sì che mi ferirebbe, perché la riterrei ingiusta, o almeno superficiale.
In realtà non ho tralasciato occasione per insistere sull’assurdità di certi atteggiamenti pseudo-sportivi e sul concetto che la strada è un bene pubblico, insufficiente e sovraccarico, nato per soddisfare un’esigenza di tutti. Certo, ho cercato d’insegnare ai giovani d’oggi quel doppietto che i nostri padri ben conoscevano e che non il progresso tecnico, ma il decadimento qualitativo degli insegnanti ha fatto passare nel dimenticatoio (mentre è tuttora utilissimo); e ho anche descritto come si sfruttano razionalmente le curve di potenza di un motore.
Per me, questo significa guidar bene, e niente di più ne di peggio. Del resto, sarò un uomo sfortunato, ma non ho mai avuto la ventura d’incontrare una persona che guidi al tempo stesso, lentamente e bene.