Davide e Golia. Storia di un assassinio politico - di Emil Ludwig
Davide e Golia. Storia di un assassinio politico - di Emil Ludwig
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EDITORE: Editrice Faro - Roma
- AUTORE: Emil Ludwig
- ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1948
- COLLANA: Collezione storica Echi del tempo
Pagine 125 - copertina morbida, un po’ rovinata, fascetta editoriale.
Libro comunque in condizioni accettabili.
Prefazione:
Quando, una sera di febbraio del 1936, lessi per istrada, a Parigi, che un capo nazista era stato abbattuto a revolverate da uno studente ebreo pensai con simpatia all’uccisore. Trent’anni prima, alla scuola di Franz von Liszt, uno dei grandi pensatori della vecchia Germania, nella mia tesi di laurea sull’assassinio passionale avevo sostenuto che l’omicidio premeditato dovesse andare impunito se ispirato da motivi d’onore. Mi pareva che questa concezione fosse conforme alla tradizione ed alla morale di molti popoli e di molte epoche, ed in armonia con la prassi giudiziaria dei Paesi latini.
Le parole, che nessuno m’aveva suggerito, in difesa dello studente ignoto riscossero l’approvazione di tutto il mondo. In Svizzera, invece, la distribuzione e la vendita del piccolo libro furono vietate.
I democratici giornali elvetici si schierarono animosamente contro di me, coprendomi di vituperi. Quanto timore incuteva il potente vicino?
Nessun altro motivo poteva indurre il paese di Guglielmo Tell ad agire in tal modo, come appare da un confronto con un caso analogo.
Nel 1922 il russo bianco Conradi aveva assassinato a Losanna un diplomatico bolscevico e la pubblica opinione svizzera lo aveva sostenuto e difeso. Ma allora la Russia era al bando, screditata, lontana. Stavolta invece tutti ripudiarono il fratello spirituale di quel russo, il giovane Davide Frankfurfer, che aveva compiuto lo stesso gesto ma per motivi ben più nobili. Infatti Conradi aveva dovuto, durante la rivoluzione bolscevica, abbandonare la patria e ogni suo bene, mentre Frankfurter non aveva subito alcun danno materiale dai nazisti. Qualche mese dopo la pubblicazione del mio libro il giovane ebreo fu condannato a diciotto anni di reclusione.
L’anno scorso, quando già la sorte della Germania era segnata, un editore canadese volle il mio libro, ne fece una ristampa e nella prefazione io chiesi grazia per il giovane, che aveva già scontato metà della pena. Perchè infierire ancora su di lui? Se qualcuno, allora, avesse ucciso Hitler tutto il mondo lo avrebbe esaltato.
Quattro settimane dopo la disfatta germanica Frankfurter fu liberato. Forse la concezione morale si era venuta modificando in quei nove anni? Era stato scoperto qualche nuovo elemento a lui favorevole? No, l’ebreo Frankfurter era stato rimesso in libertà soltanto perchè Hitler non faceva più paura.
La fine della barbarie nazista aveva modificato l’opinione del pubblico e dei giudici sul giovane idealista che un decennio prima aveva combattuto quegli stessi barbari.
Nell’epilogo di questo libro racconterò come lo conobbi dopo la sua liberazione.
Ottobre 1945 - Emil Ludwig
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