Fenoglio. Un guerriero di Cronwell sulle colline delle Langhe

• EDITORE: Rizzoli
  
• AUTORE: Davide Lajolo
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1978
• COLLANA: Gli italiani

1^ edizione maggio 1978.
Pagine 333 - copertina rigida con sovraccoperta (un pochino rovinata al retro al bordo inferiore).
Libro in buone condizioni con pagine un pochino scurite.

Mai, come in questi anni, l’opera di Fenoglio è stata oggetto di attenzione e di indagine da parte della critica. Articoli, saggi, monografie, preziosi repêchages hanno contribuito a irrobustire la popolarità dello scrittore piemontese e a mettere un punto fermo sul suo straordinario talento.
Prova ne sia il crescente moltiplicarsi delle ristampe dei suoi libri e delle tesi di laurea. Eppure, nonostante questo proliferare di studi e di riconoscimenti, è sempre mancato su Fenoglio il libro-chiave che spalancasse «quelle ultime porte divine» - per usare una felice espressione di Gide nei riguardi di Tolstoj - dove l’uomo e lo scrittore si fondono per trasformarsi in parole, immagini, storie. Un testo, cioè, che documentasse il processo di questa metamorfosi senza lasciarne orfana la bibliografia su Fenoglio. Ci ha pensato Davide Lajolo a colmare questa lacuna, così come aveva già fatto in precedenza per Pavese con quella ricerca illuminante che è Il vizio assurdo.
Vi si ritrova nel Fenoglio la stessa tecnica, la stessa commistione fra biografia e ritratto psicologico, con una marcia in più, a nostro avviso: perché il ritratto del Fenoglio-uomo-scrittore ne esce più compatto, più monolitico di quello dell’autore di La luna e i falò. Queste pagine rappresentano Fenoglio per la prima volta nel suo mondo e nella sua interezza, senza la scolastica dicotomia tra «opere» e «vita». E anche le opere di Fenoglio sono da Lajolo, più che giudicate, raccontate e riproposte a una lettura libera. Così questo libro ha le movenze e le articolazioni di una struttura romanzesca, di un narrare lucido e straziante insieme di personaggi, opere e fatti. Di questo «veder Fenoglio dalla parte delle radici» Lajolo ha fatto un piccolo classico, dai blocchi di granito, con l’aiuto di una prosa spigolosa e irregolare, viscerale e sanguigna, e con il risultato di dirla lunga su Fenoglio e sul mestiere di scrivere e di vivere.