Il fiume fedele - di Enzo Morpurgo - Rizzoli - 1967

• EDITORE: Rizzoli
  
• AUTORE: Enzo Morpurgo
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1967
• COLLANA: Narratori Moderni

1^ edizione.
Pagine 204 - copertina rigida.
Libro in buone condizioni (sono presenti alcune macchioline d’umidità sulle prime e sull’ultima pagina).

I sette racconti e i tre dialoghi (si vedrà poi che non si dà qui diversità di « genere ») dai quali è composto Il fiume fedele, lasciano alla lettura un oscuro senso di continuità; predicato, questo della continuità «interna», che si affibbia volentieri alle raccolte di racconti e senza troppe precisazioni, come un elogio generico, ma che nel caso del libro di Morpurgo deve, e può essere, circostanziato. Dalla storia che dà il titolo al libro, dove il narrante è una creatura dall’ambigua identità, che potrebbe far venire in mente il protagonista animale della Tana di Kafka, se il richiamo non minacciasse di distorcere completamente il tipo del libro che ci sta davanti; alla Notizia di un’aerea metamorfosi, esperimento fantastico, in margine a un ipotetico testo di Raimondo Lullo; al gioco pure fantastico del Saggio sulla natura delle scie; a La pioggia nella chiesa, alla Lettera da una clinica, a Illegittima immortalità, dove si passa da una tortuosa psicologia della specie del primo Piovene, a un’elegante variazione di vampirismo spirituale: i punti di riferimento e perfino le illustri ascendenze paiono dispersi e molteplici (da Poe, poniamo,
a Borges a Landolfi). Nel dialogo La Piattaforma un’intera società umana vive, senza rendersene conto, in bilico su un’esilissima cuspide; e in Un esperimento giudiziario è la stessa nozione di punibilità a entrare in gioco.
Tutte queste sommarie anticipazioni non sono destinate a togliere il piacere della lettura dei testi: i quali, anche se impostati su una o più sottili « trovate » spesso paradossali, non si esauriscono affatto in tale effetto. Il ritracciare la situazione tipica (o almeno una delle situazioni tipiche) che ricorre attraverso il libro, permetterà non solo di giustificare la proclamata continuità ma anche il vero motivo dell’interesse che desta Il fiume fedele. Tale situazione tipica direi sia quella del «capovolgimento della norma», non operato per puro gusto del paradosso, ma per una lucida (e scettica) volontà di costruzione espressiva. Opera curiosa e per dir così tangente a vari « generi » senza mai entrarvi del tutto, Il fiume fedele offre la stimolante immagine di un nuovo narratore. Giuliano Gramigna