La caduta del Giappone - di William Craig

• EDITORE: Rizzoli
  
• AUTORE: William Craig
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1970
• COLLANA: Documenti

1^ edizione 20 agosto 1970.
Pag. 359 - Copertina rigida con sovraccoperta (lievemente rovinata al piatto nell’angolo in alto a destra).
Libro in buone condizioni (bordo esterni un po’ scuriti).

Sul finire della seconda guerra mondiale le azioni suicide dei kamikaze contro le unità navali USA misero in serie difficoltà il comando americano. Il comandante di quelle formazioni, ammiraglio Takijiro Onishi, ei suoi ufficiali, speravano ancora con le loro azioni disperate di risolvere la guerra a favore del Giappone. Da parte sua lo spionaggio nipponico, pur essendo informato del piano d’invasione delle isole giapponesi da parte delle forze militari USA nel Pacifico, ignorava il piano americano per il lancio della prima bomba atomica su Hiroshima, che si svolgerà senza parti- colari difficoltà.
In uno dei capitoli più avvincenti dell’opera Craig ricostruisce per la prima volta il lancio su Naga- saki della seconda e più potente bomba che, a distanza di tre giorni dal primo, ebbe per l’equi- paggio incaricato della missione fasi assai drammatiche. Fu proprio l’orrenda devastazione pro- dotta sulla sfortunata città da Fat Man (questo il soprannome dato alla seconda bomba ato- mica) che accelerò la decisione del governo giapponese, favorita dallo stesso imperatore, di fir- mare la capitolazione.
Il proclama imperiale, diffuso per radio in tutto il paese, in cui si espongono le ragioni della resa, irrita profondamente le forze oltranziste dell’esercito, cioè gli ufficiali più giovani. Un gruppo di questi, deciso a tutto, tenta con un colpo di stato di capovolgere la situazione senza riuscirci. D’altra parte, un diffuso malcontento per la decisione serpeggia anche fra i militari dei comandi periferici, che manifestano ancor più apertamente la loro avversione per gli americani accanendosi nella prosecuzione della guerra. Si temono rappresaglie ai danni dei prigionieri, quasi tutti raggruppati nelle zone ancora occupate dai giapponesi in Manciuria, dove per salvarli gli americani inviano in missione speciale un gruppo di uomini dell’OSS (Office of Strategic Services) paracadutandoli dietro le linee nemiche. L’operazione si conclude brillantemente mentre i termini della resa diventano definitivi. Queste per sommi capi le vicende che portarono al crollo del Giappone. Sfruttando, oltre alle proprie esperienze personali, i colloqui diretti che ebbe a suo tempo con i personaggi chiave della situazione, sia americani sia giapponesi, e soprattutto consultando accuratamente i documenti ufficiali, Craig ci dà un’ammirevole ricostruzione dei fatti, in un’opera ove l’ineccepibile rigore documentario si accompagna, in maniera sorprendente a una eccezionale e affascinante vivacità narrativa.