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La chiamavano patria. Storia di una generazione e di due Italie 1936-1968

La chiamavano patria. Storia di una generazione e di due Italie 1936-1968

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Dettagli prodotto :
  • ISBN: 9788817853231
  • EDITORE: Rizzoli
  • AUTORE: Silvio Bertoldi
  • ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1989

1^ edizione maggio 1989.
Pag. 283 - Copertina rigida con sovraccoperta.
Libro in buone condizioni.

È il 9 maggio 1936: tutta l’Italia, nelle piazze o alla radio, attende un discorso di Mussolini. È la comunicazione di una vittoria annunciata, la vittoria sull’Etiopia del Negus; l’unica incertezza non è su cosa dirà il Duce, ma come la dirà. Il discorso è breve, secco, tagliente. La sua conclusione scatena la folla in un’ovazione che ha il fragore di un tuono: «Il popolo italiano ha creato con il suo sangue l’Impero, lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà con le sue armi... Ne sarete voi degni?». A entusiasmarsi sono soprattutto i giovani, quei giovani che avevano allora quindici / vent’anni, quei giovani che avevano acclamato Mussolini «principe della gioventù », quei giovani che confidavano ciecamente in lui, quei giovani ai quali sin dai banchi di scuola era stato insegnato a «credere obbedire combattere». Ma quell’indimenticabile attimo di trionfo avrebbe anche segnato l’inizio del tramonto del consenso che si era coagulato attorno a Mussolini: prima, auspice Starace, un grottesco culto della personalità cialtronesco e all’italiana; poi la guerra di Spagna e le prime sconfitte militari, l’unione sempre più stretta con la Germania hitleriana sino al patto d’acciaio, le leggi razziali, una guerra disastrosa... Era una tragedia per l’Italia, ma soprattutto per quella generazione alla quale, come già detto, era stato insegnato a credere, a obbedire e a combattere, e che avrebbe visto con stupore prima, con disperazione poi, crollare uno a uno i propri idoli. Una generazione che avrebbe creduto finché non fu più possibile credere; una generazione che avrebbe obbedito finché non fu tradita proprio da coloro che la guidavano; ma che avrebbe combattuto sempre, questo sì: in Africa, in Grecia, Albania, Russia, e poi contro gli ex alleati tedeschi e in una spaventosa lotta fratricida. Una generazione che, accanto alla...

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