Offerta speciale - di Giuseppe Cassieri

• EDITORE: Feltrinelli
  
• AUTORE: Giuseppe Cassieri
• ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1970
• COLLANA: I narratori di Feltrinelli - n. 181

1^ edizione novembre 1970.
Pag. 213 - Copertina rigida.
Libro in buone condizioni (pagine abbastanza scurite soprattutto ai bordi).

Contro il progetto di costruzione di un campo boe per superpetroliere di fronte alle sue coste, l’intera popolazione di una cittadina del Mezzogiorno insorge e si organizza alla difesa del patrimonio naturale. L’inquinamento, lo scempio del paesaggio, l’attentato al turismo sono i temi agitati in manifesti, volantini, comizi, finché il Fronte passa a dichiarare la Giornata di Sciopero Generale, ultimatum all’autorità prima della sommossa.
Ma l’autorità, anche se apparentemente lontana e indifferente, ha sul posto, in incognito, un emissario che giorno per giorno descrive in minuziosi dispacci al Ministero l’evolversi della situazione. E’ attraverso il suo linguaggio, spesso ironico e sarcastico, e attraverso la sua ottica, molto attenta ai più piccoli accadimenti locali, che si dipanano e si dispongono in un meticoloso mosaico tutte le contraddizioni di una sacca umana sottoposta all’urto del progresso tecnologico, che erompono gli interessi minimi e carnali di una comunità non ancora coinvolta quando improvvisamente entra in frizione con la magniloquente civiltà.
E’ in questa luce tutta seria e tutta comica a un tempo, che prende spicco la presenza bizzarra dei Nuovi Copernicani, una setta di nomadi folli e saggi, simbolo quasi della coscienza futura, che durante i giorni della lotta fiancheggiano l’impegno della popolazione.
Ma, raggiunto l’apice delle sfilate, proclami, veglie, blocchi, scontri con la polizia, la tensione rivoluzionaria improvvisamente si spegne in una stupefatta generale constatazione d’impotenza e d’inutilità, dell’ineluttabile sconfitta del Bello Naturale da parte dell’ Avanzante Civiltà Industriale. In questo nuovo libro di Cassieri, insieme romanzo satirico e romanzo civile, un pessimismo radicale sfocia in una sommessa partecipazione alla causa dei nativi delusi e umiliati, e in un fermo richiamo, quasi un monito per i detentori del potere a non fidarsi troppo dello stato di quiete e di smarrimento che segue a un abbozzo di rivolta (una qualunque rivolta) e che le Istituzioni sogliono ascrivere a vittoria della giusta direzione della storia.