Treni strettamente sorvegliati
Treni strettamente sorvegliati
Scorte ridotte: ne restano 1
- ISBN: 9788876410840
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EDITORE: Edizioni E/o
- AUTORE: Bohumil Hrabal
- ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1996
- COLLANA: Tascabili e/o
Illustrazioni Ales Jiranek.
Pagine 120 - copertina morbida.
Libro in buone condizioni.
Treni strettamente sorvegliati è un romanzo romanzo breve, pubblicato in ceco nel 1965, ambientato durante l’occupazione nazista della Cecoslovacchia, in una piccola stazione di provincia.
l romanzo racconta la storia di Miloš, giovane ferroviere, dipendente non retribuito, che aspetta con ansia un altro incontro con la fidanzata Màša. Nel primo incontro, nonostante all’inizio fosse stato uomo, al momento fatale, la sua virilità è sfiorita come un giglio, provocandogli una delusione così profonda, da spingerlo a tagliarsi le vene. Salvato in extremis, dalla vasca piena d’acqua calda, in cui giaceva ormai privo di sensi, curato e portato da un medico, Miloš scopre di soffrire di eiaculatio precox. La narrazione si svolge nell’attesa del secondo imminente incontro. Intanto i treni vanno e vengono. Attraversano la stazione. Portano munizioni, carri armati e soldati al fronte. Tornano con i vagoni smitragliati, carichi di feriti e morti, accatastati come bestiame. La profonda tristezza e la violenza emanata dal mondo guerriero, dominato dai soldati tedeschi, viene contrappuntata dal sarcasmo e dal pressappochismo dei personaggi cechi - colleghi di Miloš - coinvolti nei più improbabili scandali sessuali. Il capo manovra Hubicka (boccuccia), noto sciupafemmine, ma segretamente aggregato alla resistenza partigiana, finisce sotto inchiesta per aver timbrato le chiappe della collega telegrafista. Il capostazione viene sorpreso dagli ispettori con la divisa coperta dal guano dei piccioni, che alleva con attenzioni paterne. Lo stesso Miloš - per rimettere alla prova la propria virilità - cerca inutilmente di farsi scozzonare dall’anziana moglie del capostazione, la quale gli sfugge, sostenendo che lo avrebbe aiutato volentieri, se non fosse ormai sedata dalla menopausa. Finalmente giunge la mezzanotte, sta per arrivare il treno, carico di armi e munizioni, diretto al fronte. Il capo manovra attende la staffetta partigiana che deve portare la bomba con cui farlo saltare. Viktoria Freie (Vittoria Libera) irrompe nella stazioncina con l’esuberanza della giovinezza e l’eccitazione della clandestinità. Consegna la bomba, si concede a Miloš, che si sente uomo e conquista - nella stessa notte in cui gli alleati bombardano Dresda a morte - l’agognata virilità sessuale e il coraggio di aggregarsi ai partigiani. Miloš porta la bomba sul semaforo che sovrasta il treno e la lascia cadere nel vagone aperto, carico di esplosivo. Ma un soldato lo vede e spara. Anche Miloš spara. Cadono sui binari. In un finale che vira al tragico il treno esplode, Dresda viene distrutta e due uomini che - se si fossero incontrati da qualche parte, in borghese forse si sarebbero voluti bene - muoiono insieme senza motivo.
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